Il viaggio

La Confraternita Vini Asolo Montello ha scelto la Toscana e le sue bellezze come destinazione del viaggio di studio per l’anno 2019.

Resoconto del viaggio

Da venerdì 21 a domenica 23 giugno il nostro annuale  viaggio di studio si è concentrato sulla zona del Chianti Classico, visitando 4 Cantine ubicate a Greve, Gaiole e Radda in Chianti. Come anticipato dal Gran Maestro, l’itinerario  di  questo viaggio ha voluto privilegiare l’aspetto storico-paesaggistico pur non tralasciando quello  tecnico.  La prima visita alla Cantina di Vicchiomaggio ci ha subito  introdotti  in un tipo di   paesaggio in totale  equilibrio  tra natura selvaggia e intervento dell’uomo, che  nel cuore del Chianti   diventa norma ma mai monotonia. Questa Tenuta,  le cui origini risalgono all’epoca longobarda e possono essere datate intorno al V secolo (l’antico nome infatti era Vicchio dei Longobardi) ci ha accolti anche a pranzo con una degustazione di 3 ottimi vini e il loro olio extra vergine di oliva. Proprietario dalla fine degli anni Sessanta   è l’ anglo italiano di origine piemontese John Matta, enologo con studi ad Alba, che si avvale della consulenza di  Giorgio Marone.

Vicchiomaggio ha una collocazione strategica, sulla cima di una collina dominante la Val di Greve, che nel Medio Evo lo ha portato ad avere un ruolo di difesa determinante per Firenze nei conflitti con Siena. Il Castello è riportato nelle carte di Leonardo da Vinci, che durante un soggiorno nella Val di Greve vi fu ospite nel periodo in cui dipinse la “Monnalisa”. Al castello sostò anche Francesco Redi dove compose i versi della sua opera “Il Bacco in Toscana” (1685).

Nel tardo pomeriggio una visita a San Gimignano  e alle sue torri ci ha ulteriormente calati nell’ambientazione toscana.  Pranzo in hotel a Quercegrossa, alle porte di Siena, dove abbiamo festeggiato il compleanno del Confratello Martino Caeran con un brindisi di Prosecco di sua produzione.

La giornata   un po’ instabile di sabato, con  qualche goccia di pioggia e minacciosi  nuvoloni neri,  ha semplicemente aggiunto fascino al borgo di Madonna a Brolio, località di Gaiole in Chianti, dove si trova l’azienda Barone Ricasoli e il Castello di Brolio.  La nostra guida  Suzanne, madrelingua tedesca con marcate inflessioni fiorentine,  grande cultura umanistica e non solo, ci ha  guidati in maniera eccelsa nella storia del luogo, dei fatti storici e del Barone Bettino Ricasoli, figura importante per il borgo, per la giovane nazione italiana  ma anche per la storia dell’enologia italiana: egli infatti il 26 settembre 1872 “invento’” la ricetta del Chianti Classico di oggi:    con la triade enologica  sangioveto minimo 8/10, canjuolo e malvagia a completamento. Suzanne ci ha poi sapientemente  guidati nella degustazione di 4 vini di loro produzione  in una splendida sala adiacente all’enoteca di Brolio. Il meritato pranzo all’Osteria del Castello, con un tortino di verdure dell’orto di Brolio  e un immancabile  piatto di pici  al ragu’ di cinta senese ha ulteriormente rallegrato gli animi, già ben disposti  ai ritmi lenti di chi sa godere delle cose belle.

Posticipata all’indomani  la visita a Monteriggioni, abbiamo velocemente sostato a Castellina in Chianti per una breve passeggiata sotto le mura fortificate della cittadina, e poi   degustazione serale  a  Vecchie Terre di Montefili , zona Panzano in Chianti. Altro luogo magico, molto raccolto, ad un’altezza di circa 500 metri slm, che affaccia su un paesaggio mozzafiato, un anfiteatro   di vigne antiche e preziose che i proprietari desiderano curare e preservare per prepararle al futuro. Barbara e Gabriella ci hanno ospitati con la semplice eleganza di chi è da sempre abituato all’accoglienza. Cena alla Cantinetta Sassolini, edificio storico del 1200 in centro a Panzano. Domenica  visita guidata al  borgo di Volpaia (Radda in Chianti), con la visita alle Cantine e al Frantoio.  Sosta foto anche al  Bar-Ucci   della signora Paola Barucci, storica abitante del Borgo e autoctona purosangue, che ci ha intrattenuti con la sua simpatica verve. La nostra guida Gabriele Casagrande, modenese di nascita e ora parte della comunità dei residenti di  Volpaia, ci ha letteralmente aperto le porte del castello, nato come fortificazione militare, ogni volta con una chiave in ferro diversa ma sempre risalente a secoli precedenti, illustrandoci la parte tecnica del processo di produzione del vino e dell’olio, unitamente alla storia del luogo. La degustazione di 3 Chianti oltre a un Vermentino, si è svolta nella chiesetta sconsacrata del borgo in un’atmosfera conviviale oramai consolidata. A seguire pranzo all’ Osteria le  Panzanelle, sempre a Radda, sempre in ottima compagnia e sempre all’insegna del buon cibo e del buon vino.  I tempi si sono dilatati e la visita a Monteriggioni è saltata!

Viaggio di ritorno con il solito vulcanico copione: riassunto tecnico paesaggistico e anche un po’ filosofico da parte del Gran Maestro, che ha lanciato spunti di discussione presi al balzo sia dagli altri Confratelli che dagli amici simpatizzanti, compresi i comiugi Leite, brasiliani di Rio, che hanno apportato le loro conoscenze alle nostre e che ringraziamo di cuore.

Le idee sulle prossime destinazioni sembrano andare in direzione francese,  progetti ambiziosi….stay tuned!  

Album fotografico

Le foto scattate durante il viaggio compaiono qui.

Organismi e cariche

Dal 1988 la Confraternita Vini Asolo Montello sviluppa e promuove le tradizioni dei prodotti vitivinicoli delle nostre terre.

I Confratelli

La Confraternita Vini Asolo Montello conta tra i propri Confratelli decine e decine di esimi rappresentanti della cultura vitivinicola del territorio dell’Asolo Montello.

L'organigramma

Nel rispetto degli obiettivi espressi con lo Statuto originale del 1988, la Confraternita Vini Asolo Montello è guidata da organismi e cariche interne.

Lo Statuto

Lo Statuto è il documento costitutivo dell’Associazione e sancisce i diritti e i doveri dei Confratelli, oltre alle modalità di rappresentanza e di amministrazione.

Aggiornamenti dalla Confraternita

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