Il viaggio

Per inaugurare i viaggi di studio dell’anno 2016, Confraternita Vini Asolo Montello ha scelto Villa Canestrari, in Valpolicella, come prestigiosa meta.

Resoconto del viaggio

Potremmo intitolare questo breve resoconto “quando lo sport sposa il vino”, oppure “la fortuna abbraccia una provincia veneta” o, infine “le Confraternite: luogo di incontri per eccellenza” il tutto per descrivere una giornata particolare svoltasi all’insegna della serenità e del godimento.

Ma andiamo con ordine: decisione del Capitolo della Confraternita dei Vini del Montello e dei Colli Asolani di effettuare una escursione nel territorio veneto; su indicazione e suggerimento del Confratello Zaffaina si prendono i contatti con la Sig.ra Adriana Franchi ed il suo staff operativo, proprietaria della Villa Canestrari e del Museo del Vino allestito in parte della villa, situata a Illasi mentre le cantine sono situate a Colognola ai Colli.

Solita macchina organizzativa che si mette al lavoro, anche se molti Confratelli risulteranno assenti per impegni o per motivi di salute. Partenza super puntuale alle 7.30 dal piazzale del Duomo di Montebelluna in una mattinata che ha consigliato tutti di portare con sé un buon ombrello. La presentazione del programma della giornata è stata effettuata dal Confratello Alba che, delegato dal Gran Maestro, ha illustrato le tappe dell’escursione all’insegna del tema: “La Valpolicella, il territorio e i suoi grandi vini” … a dir poco impegnativo. Nel pomeriggio la comitiva si sarebbe spostata al Museo dell’olio – Frantoio Bonamini di Illasi, poco lontano dalla villa.

Viene data la parola al Confratello Zaffaina che, oltre a ringraziare i partecipanti per aver accolto l’iniziativa in svolgimento, suggerisce per il 20 ottobre 2016, in collegamento con l’AGIS – Associazione Golfisti Italiani Seniores – una giornata enogastronomica a Montebelluna: l’idea consiste nell’organizzare un torneo over 55 di 18 buche nella prossima struttura ricettiva che si realizzerà nella nostra cittadina.

Prendendo spunto da una analoga iniziativa sperimentata a Petersberg (BZ) sarà proposto un pacchetto di gare green fee durante le quali il percorso di 9 buche sarà effettuato due volte e ad ogni buca sarà presente una rappresentanza di una cantina del Consorzio Asolo Montello che oltre a presentare il proprio prodotto d’eccellenza metterà a disposizione cibi e manicaretti della tipica cucina veneta. La denominazione di tale evento non potrà che essere AGIS – Asolo Prosecco. La proposta viene accolta con entusiasmo.

In anticipo, mentre una fresca aria di tramontana avvolge mantelli e cappelli, si varca la Villa Canestrari accolti dalla padrona di casa e dal tecnico enologo Luigi Andreoli: membro dello SNODAR (Sovrano e Nobilissimo Ordine dello Amarone e Recioto).

Egli ci accoglie e fa gli onori di casa con una preziosa divisa su cui campeggia il ricamo di uno stemma molto raffinato (con gli stemmi dei cinque Comuni della vallata); il benvenuto non può che far piacere ai Confratelli trevigiani che vengono inoltre accolti con un gradevolissimo video dove campeggia il logo della Confraternita Vini Montello e Colli Asolani. Con un saluto particolare anche da parte della società ospitante, Andreoli inizia il suo racconto didattico nel silenzio più assoluto nell’ampio salone adibito a sala accoglienza nel Museo del Vino: “Si narra che, in un tardo meriggio dell’aprile 1320, nel fastoso castello di Marano presso il tempio di S. Maria della Valverde, Federico della Scala, Conte di Valpolicella, alla presenza dei fedelissimi Cavalieri d’Arme e dei Dignitari più prestigiosi, procedette alla investitura dei primi Cavalieri del Recioto. Il 7 aprile 1969, riprendendo la tradizione, con un preciso cerimoniale e nello stesso luogo, sono stati investiti i Maestri Equestri del Sovrano e Nobilissimo Ordine dello Antico Recioto mentre il I° maggio 1969, a Pedemonte, è stata costituita ufficialmente la Contea del Vino della Valpolicella, che, come in antico, abbraccia il territorio dei cinque Comuni della Vallata e cioè quelli di Negrar, Marano, Fumane, S. Pietro Incariano e S. Ambrogio. La Valpolicella è così tornata alla antica dignità di Contea, unica e indivisibile con il Sovrano e Nobilissimo Ordine dello Antico Recioto in rappresentanza delle tradizioni e ambasciatore del vino nel mondo.”

Nel frattempo mentre sullo schermo scorrono veloci le immagini geografiche e storiche della zona, i caratteri ambientali, la struttura del terreno con caratteristiche assolutamente eccezionali, (terreno alluvionale – vulcanico con tracce di selce) il nostro Anfitrione si prodiga nell’illustrare le peculiarità dei vini prodotti, che rendono strategica e unica questa zona: 8 DOC suddivise in Valpolicella superiore e classico – Ripasso superiore e classico eccetera.

Luigi Andreoli continua nella sua spiegazione e illustrazione: “Superiore se l’affinamento in botte avviene per un minimo di 12 mesi a partire dal 1º gennaio successivo alla vendemmia e il grado alcolico risulta essere al consumo superiore al 12%. Ripasso se il vino prima dell’affinamento in botte viene ripassato attraverso le vinacce di recioto o amarone precedentemente pressate acquistando corpo, gusto e grado. Il Recioto e l’Amarone che pur avendo una denominazione propria derivano dalle uve del Valpolicella. Per la loro produzione le uve sono sottoposte a parziale appassimento fino a 4 mesi su graticci di bambù quindi con pressatura a febbraio inoltrato e successivo affinamento in botte per un minimo di 2 anni a partire dal 1º gennaio successivo alla vendemmia.

Il Valpolicella è un vino che nasce da una miscela di uve di vitigni diversi, la più importante è la Corvina presente in misura dal 45 al 95%, in dialetto locale è chiamata anche Cruina o semplicemente Corvina. Essenziali sono anche le uve Rondinella, dal 5 al 30%, mentre non lo sono più quelle di Molinara che è uscita dal disciplinare ma resta comunque tra quelle permesse. Altre uve non essenziali alla miscela per avere la denominazione, ma che possono essere presenti fino ad un massimo complessivo del 25% (e un massimo del 10% ognuno) sono quelle provenienti da vitigni della zona come Negrara, Forselina e Oseleta. È possibile inoltre utilizzare il Corvinone nella misura massima del 50% in sostituzione della Corvina.”

Ecco che in nobili bicchieri si incomincia il rito della degustazione: per primo “Terre di Lànoli” Valpolicella DOC 2015 [scheda tecnica: vigneto collinare 230 s.l.m.; terreno tufaceo, argilloso e calcareo con esposizione sud-ovest; uve corvina e corvinone 75%, rondinella 15%, altri vecchi vitigni 10%; colore: rosso rubino, profumo: vinoso, intenso, caratteristico; sapore: asciutto, morbido e armonico; gradazione alcolica: 12,5%]: al naso si sprigiona un sentore di fiori rossi ma soprattutto rivela che “il vino non ha i tannini che legano la bocca”.

Ernest Miller Hemingway disse di questo vino: “E’ un vino cordiale come la casa di un fratello con cui si va d’accordo”. A seguire, viene presentato “I Lasi” Valpolicella Ripasso Superiore. Il segreto: un’uva più accuratamente selezionata che si trasforma in un prodotto che avvolge la bocca di un sentore incredibile.

Altro giro con un Amarone “Plenum” del 2008 cavallo di battaglia di Villa Canestrari. La scheda tecnica dice tutto: vigneto: collinare, 230 s.l.m.; terreno tufaceo, argilloso e calcareo con esposizione sud-ovest; uve corvina e corvinone 75%, rondinella 15%, altri vecchi vitigni 10% appassite per circa 90/120 giorni; colore: rosso rubino intenso, profumo: speziato, caratteristico, intenso; sapore: pieno, caldo, vellutato; gradazione alcolica: 15% Vol.

Il nostro continua nella sua affabulazione dichiarando: “È un vino che dà emozioni… non costituisce più un alimento ma diventa, trasformandosi, in un vino da complemento della compagnia, da gustare in piacevole brigata perché dà atmosfera e serenità. E’ l’esaltazione delle particolari, personali suggestioni!”

Fanno il loro ingresso i Confratelli Franco e Alessandro, membri simpaticissimi e molto autorevoli dello SNODAR. Lo scambio di regali – due volumi sulla storia e sulle tipicità vitivinicole della zona da parte della Confraternita ospitante e il gagliardetto della Confraternita dei Vini Asolo e Montello – sanciscono un’amicizia che, ci si augura, possa diventare un futuro “gemellaggio”.

Si continua, nella seconda parte della degustazione, con un Amarone della Valpolicella “Riserva 1888” [scheda tecnica: vigneto: colline in Val d’Illasi, terreno tufaceo, alluvionale, con rocce marine calcaree stratificate con esposizione sud-ovest a 250 s.l.m.; uve corvina e corvinone veronese 70%, rondinella 15%, molinara 5% e altri vecchi vitigni 10%; appassite per circa 90/120 giorni; colore: rosso rubino intenso tendente al granato; profumo: speziato, caratteristico; sapore: pieno, caldo, vellutato, leggermente tostato nel finale; gradazione alcolica: 16% Vol.] per proseguire successivamente con un “L’Amandorlato” Recioto Scapà 1999 [scheda tecnica: vigneto: collinare, 230 s.l.m.; terreno tufaceo, argilloso e calcareo con esposizione sud-ovest; uve corvina 70%, rondinella 18%, altri vecchi vitigni 12%, appassite per circa 120/150 giorni; colore: rosso granato; profumo: prugne e lamponi in marmellata sotto spirito, speziato; sapore: pieno, caldo, vellutato; gradazione alcolica: 14% Vol.

Si assaggia quest’ultimo vino abbinandolo con un pezzetto di cioccolato venezuelano: l’entusiasmo serpeggia tra i presenti e il Confratello Armando Serena si lascia scappare un: “E’ sorprendente la freschezza di questo 1999”.

Ma il tocco finale avviene con il Recioto della Valpolicella 2007 “Alesium”: [scheda tecnica: collinare, 230 s.l.m.; terreno tufaceo, argilloso e calcareo con esposizione sud-ovest; uve: corvina e corvinone 75%, rondinella 15%, altri vecchi vitigni 10%; fermentazione: appassite per circa 120/150 giorni; colore: rosso rubino con riflessi violacei; profumo: caratteristico, intenso, di marasca; sapore: pieno, caldo, vellutato; gradazione: 14% Vol. Abbinamento: formaggi stravecchi e piccanti abbinati a miele e mostarde, dolci a pasta secca e al cioccolato].

Vino da conversazione per eccellenza. E su questa frase la fantasia si sbizzarrisce, diventa caminetto acceso, una tarda serata d’autunno, uno stormo di uccelli migratori, sotto i piedi scricchiolio di foglie oro-arancio come nelle orecchie rumore attutito di vetri infranti….

Interviene il Gran Maestro Franco Dalla Rosa che si complimenta: “L’eccellenza dell’ospitalità e accoglienza da parte di Villa Canestrari, ricevuta in primis nella persona della signora Adriana Franchi e a seguire con la proiezione di una slide di benvenuto raffigurante lo stemma della nostra Confraternita. Siamo inoltre onorati per la proposta di gemellaggio con lo SNODAR, antchissima Confraternita, che ci consentirà di approfondire la storia, il paesaggio, la produzione di questo straordinario territorio. Ringrazio l’enologo Luigi Andreoli e i rappresentanti dello SNODAR per la piacevolissima spiegazione, perché ci hanno trasmesso dati tecnici e storia, una trasmissione di notizie che non sarà persa. Complimenti a chi ha prodotto questi “tesori”. Siamo stati molto bene ed il ringraziamento riguarda soprattutto i proprietari di Villa Canestrari”.

Il pranzo in villa con un buon “EDO’S” quale brindisi di benvenuto, seguito da altri vini eccellenti della Valpolicella, per terminare con un assaggio di Recioto – vino superlativo – in una cornice rilassante, interrotto da risate e battute che suggellano una intesa ricca di prospettive.

Nel pomeriggio con una “bava” di vento frustrante lo scenario si sposta sui terreni, ricchi di robusti olivi, adiacenti il Frantoio per olive del 1965 della Ditta Bonamini: i Confratelli, dopo la rilassante atmosfera del pranzo, vengono sottoposti a dura prova nell’oliveto poco distante da Villa Canestrari. Le foto testimoniano un pomeriggio freddo e molto ventoso, in lontananza un campanile romanico si staglia contro un cielo plumbeo e minaccioso. Fruscio di rami color smeraldo che si piegano in suggestivi capogiri ventosi… meglio curiosare nella sala di lavorazione delle olive, oppure nel museo che conserva la macina enorme, contornato da reperti e strumenti di lavoro. Meglio ancora la lezione che la Sig.ra Bonamini, ha impartito consentendo di conoscere l’olio: componenti e caratteristiche organolettiche, analisi sensoriale, degustazione.

Gli assaggi sono stati particolarmente apprezzati, anche se effettuati nel pomeriggio e dopo un pranzo molto “robusto”.

Una giornata densa di appuntamenti con il gusto, l’olfatto e la vista, in una provincia particolarmente vocata a queste eccellenze. Nel rientro, in una serata tempestosa ma con il ricordo di cibi e bevande superiori e rinomate, il ringraziamento doveroso per la buona riuscita dell’iniziativa. Appuntamento, come prossima escursione, nelle Langhe a maggio… arrivederci.

Album fotografico

Le foto scattate durante il viaggio compaiono qui.

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Dal 1988 la Confraternita Vini Asolo Montello sviluppa e promuove le tradizioni dei prodotti vitivinicoli delle nostre terre.

I Confratelli

La Confraternita Vini Asolo Montello conta tra i propri Confratelli decine e decine di esimi rappresentanti della cultura vitivinicola del territorio dell’Asolo Montello.

L'organigramma

Nel rispetto degli obiettivi espressi con lo Statuto originale del 1988, la Confraternita Vini Asolo Montello è guidata da organismi e cariche interne.

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