Il viaggio

La scelta della Borgogna come meta del viaggio per il 2014 ha rappresentato per la Confraternita Vini Asolo Montello un’occasione di rilancio e consolidamento del gruppo associativo.

Resoconto del viaggio

La Confraternita Vini Asolo Montello è solita organizzare, ogni anno, un viaggio di studio e di approfondimento sul tema della vitivinicoltura, tema quanto mai attuale e apprezzato; dopo la dipartita del Gran Maestro Menini l’attività, un po’ limitata ed incerta, era stata ripresa con il riuscito viaggio in Valtellina, effettuato nel maggio 2013 e nella giornata dedicata alla visita del Centro di Ricerca per la viticoltura di Conegliano in occasione del novantesimo anniversario della creazione del CRA, svoltosi lo scorso 8 marzo 2014.

I Confratelli membri del Capitolo però volevano caratterizzare il nuovo corso con un viaggio “importante”, che rappresentasse un trampolino di rilancio per la Confraternita e che offrisse, ai nuovi e motivati confratelli, l’occasione per capire le dinamiche associative e culturali dell’Associazione.

Con tali obiettivi e con tanto entusiasmo veniva decisa pertanto la meta di questo nuovo “pellegrinaggio” culturale: quale zona se non la Borgogna, terra di vini e di storiche passioni, poteva rappresentare un punto di incontro ideale per gli interessi dei Confratelli? Detto, fatto! Soprattutto grazie alla paziente, meticolosa e professionale organizzazione offerta dalla Signora Alessandra Gardin.

Lettere di invito inviate per tempo ai vari Confratelli, messaggi mail puntuali e scrupolosi. Si arriva alla grande giornata di partenza: 15 maggio 2014. Luna piena, luce soffusa, il primo canto degli uccelli. Sveglia (non pesante) alle quattro e mezzo per sistemare al meglio le ultime vivande e recuperare l’amico Agostino a Nogarè.

Camminata mattutina con la borsa piena di torte salate, gustando una leggera brezza; sul piazzale antistante il duomo di Montebelluna arrivano a intermittenza i convenuti; un primo, naturale imbarazzo viene subito eliminato dalla reciproca presentazione; dalle borse spuntano le piume dei cappelli dei confratelli. Un’allegria si diffonde con l’arrivo puntuale del pullman brown della ditta Dal Bello: per il numero dei partecipanti – ventidue compreso l’autista – saremo sicuramente comodi. Partenza direzione Courmayeur per proseguire sotto il traforo del Monte Bianco.

I partecipanti? Una bella “combriccola” alla quale il Gran Maestro, eliminati i collettivi fumi del sonno e con il vivo desiderio di un buon autogrill per un caffè energetico e ristoratore, dà il benvenuto, ringraziando i presenti per aver partecipato al viaggio e fornendo alcune informazioni sulle zone francesi e sui vini – classico chardonnay e pinot noir – che sarebbero stati oggetto di piacevoli assaggi. Ricorda soprattutto il Confratello Zaffaina, che con la sua proposta di viaggio ha permesso di scegliere un’area di interesse vitivinicolo molto particolare, anche se la partecipazione, da parte dei confratelli, non è stata nutrita e fino all’ultimo il viaggio è rimasto in sospeso. “Pochi ma boni” ha esclamato qualcuno e il buon umore ha accompagnato i passeggeri fino alla sosta per il pranzo, dopo aver superato il valico del Monte Bianco.

Solo un vento malefico ed impertinente poteva “rovinare” il picnic organizzato in una soleggiata stazione autostradale, con torte salate, insalate russe (molto appetitose), assaggini veloci e invitanti, stuzzichini di formaggi, una soppressa veramente deliziosa e vino rosso e bianco frizzante in abbondanza. Già da questo avremmo capito che al rientro dal nostro viaggio la bilancia non ci avrebbe perdonato nulla!

Nel tardo pomeriggio l’arrivo a Fuissé – cittadina di 400 abitanti e di 100 vignaioli – con visita alla Cantina Chateau Domain Luquet: prima foto di gruppo e primi assaggi di Chardonnay. L’incontro, suggellato dallo scambio di gagliardetti della Confraternita e consegna di una bottiglia magnum di vino Rosso Superiore “Campo del Pra” della Cantina Sartor, ha permesso i primi approcci con il mondo vitivinicolo: un enorme affresco esplicativo di una vecchia casa nel cuore del paese informa che siamo arrivati nella zona di produzione del Cru de Bourgogne: le plus exporté, le vin de la joie de vivre e le vin de vos vacances!

L’Hotel Ibis a Beaune, situato di fronte alle mura della cittadina, ci ospita con la sua struttura accogliente e moderna: veloce deposito dei bagagli e via per la cena al Ristorante Cheval Noir: trattamento veramente superlativo con alghe e coda di rospo, assaggini di caffè e finale con crema catalana.

La grande giornata del 16 maggio 2014 si apre con la spettacolare veduta della cittadina di Beaune dalla finestra dell’hotel, resa ancora più penetrante dalla luce mattutina. “Il mattino ha l’oro in bocca” un detto molto saggio e la giornata così fittamente programmata e organizzata inizia molto presto, pertanto colazione abbondante e via per il Castello Clos de Vougeot, situato al centro della via dei Grands Crus. Il castello, costruito dal XII secolo dai monaci dell’abbazia cistercense nel mezzo di vigneti completato nel cinquecento da un edificio principale in stile rinascimento puro, accoglie gli amanti della storia, dell’architettura e del vino. I ricevimenti effettuati in questo ambiente unico sono famosi in tutto il mondo; nella sala principale sulla trave portante e sopra un arazzo riccamente intessuto raffigurante una scena di caccia campeggia la scritta Jamais en vain – toujours en vin. Sembra di sentire il chiacchiericcio festoso, il rumore delle stoviglie, le risate fragorose ed il profumo del vino che inebria, lo scambio di opinioni economiche-finanziarie e i termini crudi di chi ha a cuore i propri affari…Altrettanto affascinante la storia riguardante la nascita della Confraternita dei Chevaliers du Tastevin: nel 1934, a causa di una pesante crisi economica,  alcuni produttori vitivinicoli si sono riuniti per dare una soluzione ai gravi problemi e l’idea è stata quella di creare un’associazione che mirasse a valorizzare e promuovere la produzione enologica della Borgogna: oltre al Grand Cru i vini della zona possono rientrare nell’AOC comunale Vougeot e Vougeot Premier Cru. Il vitigno predominante è il Pinot Noir; esistono però dei piccoli appezzamenti coltivati a Chardonnay che producono un vino bianco che si chiama Clos Blanc du Vougeot, che nulla ha a che fare con il Grand Cru Clos de Vougeot, dove si producono solo vini rossi da uve Pinot Noir.

Oggi la Confraternita è formata da ben 12000 associati! E poi la ricchezza della divisa, la location dove si svolgono – due volte all’anno – le famose incredibili cerimonie.sembra di essere ritornati indietro nel tempo e nella storia. Molto professionale, un rappresentante della Confraternita illustra le bellezze del castello, la vita della Confraternita e le segrete cantine che i nostri ripuliscono dalle ragnatele con i mantelli e le piume dei cappelli. Ottimo lavoro!

Il pranzo al Domain Comte Corton non risulta eccezionale, anche se l’ambiente è invero molto suggestivo. Ma non c’è tempo per riflettere e, rientrati a Beaune, subito inizia la parte più stimolante della giornata, la visita alla cittadina e al meraviglioso Hotel-Dieu, la principale architettura storica della città, costituito da un palazzo unico in stile tardo-gotico perfettamente conservato dal Medio Evo; l’edificio è stato eretto nel 1443 da Nicholas Rolin, il celebre cancelliere del Duca di Borgogna Filippo il Buono e da sua moglie Guigone di Salins per fondare un ospedale dei poveri a seguito dei danni e della miseria in cui era caduta la città di Beaune alla fine della Guerra dei Cent’anni. E’ stato completato nel 1452: da allora e ininterrottamente fino al XX secolo è stato sede di un ordine religioso femminile dedito alle cure ospedaliere; dal 1971 a seguito di ristrutturazione la parte antica è stata destinata a museo, dove ospita il Polittico del Giudizio Universale, capolavoro di Rogier van der Weyden e della pittura fiamminga.

Fotografie a volontà, per immortalare questo gioiello architettonico incredibile. Particolare molto ambito la travatura delle case a vista adiacenti l’Hotel, conservanti i disegni e le scene di una incredibile bellezza.

La cena, svoltasi in un ristorante vicino a Chambolle Musigny “Le Millesime” è stata realizzata all’insegna dell’eleganza e del buon gusto. Prima di tutto bisogna sottolineare che i commensali, toltesi le divise di ordinanza, si sono presentati in giacca e cravatta oppure con mise assolutamente eleganti, in una sala addobbata con grandi vasi di vetro riempiti di calle. Poi la cena si è svolta quasi all’insegna di una cerimonia, con antipasti ricercati presentati su piatti di porcellana. Inizialmente una certa perplessità serpeggiava tra i presenti considerato che le squisite prelibatezze molto elaborate, venivano servite senza alcuna stoviglia: gamberoni arrotolati da un filo impanato che avvolgeva il pesce; conchiglie di formaggio farcite con minuscole foglie di menta; un portauovo su cui era fissato un pezzettino di frutto di fico che sorreggeva l’uovo, quest’ultimo svuotato e riempito di una schiuma bianca (forse l’albume sbattuto) alternata a una crema di funghi e sottostante il tuorlo appena appena cotto: veramente invitante e squisito. Purtroppo i maldestri tentativi di mangiare il contenuto determinavano il rovesciamento di questo “capolavoro culinario” ed il vivo disappunto delle cameriere (bellissime ragazze molto giovani) che tentavano di ripulire e riassettare la tovaglia.

Poi, chi ha optato per l’escargots ha avuto modo di contemplare un contenitore sempre di porcellana su cui campeggiavano le famose lumache alla borgognona, non tanto grandi ma accompagnate da un delizioso profumo di aglio. Gli altri hanno avuto il “piacere” di assaggiare un muffin con del paté di anatra avvolto da una pellicola di gelatina verde molto dolciastra. Filetto di tagliata con patate, piatto assortito di formaggi, (ahi il colesterolo) un caramello di zucchero bianco che terminava con un sacchetto di croccantini che accompagnavano una pasta a forma di “fiamma” farcita di crema…una golosità! E che dire della presentazione del caffè in chicchere di porcellana finissima con un manico particolare tutto attorcigliato: una meraviglia dell’arte artigiana, specifica di queste zone (non siamo lontani da Limoges o da Sévres). Il tutto reso ancor più invitante da due vini rossi, colore brillante, gusto che riempiva le papille, sapientemente illustrati dal Gran Maestro, che nel solito rito di assaggio, lasciava trascorrere quegli attimi di attesa in una suspence quasi magica.

Frizzanti battute che sostenevano l’allegria e la serenità venivano scambiate tra i commensali; non ci si accorgeva che le ore passavano e mezzanotte si avvicinava inesorabile, ma il benessere sprigionato dalle sostanziose libagioni faceva dimenticare il tempo tiranno.

Puntualità è il nostro motto. Alle otto precise di sabato 17 maggio 2014 si parte in direzione Auxerre, deliziosa cittadina a nord della Borgogna, famosa per le sue case a graticcio, veramente significative le sue chiese gotiche. A proposito nella cripta di Saint Etienne si scopre un mirabile affresco di Cristo a cavallo, circondato da quattro angeli a cavallo, rarissimo esempio di pittura murale, come dall’Apocalisse di San Giovanni. E poi la vivace cittadina ci accoglie in una giornata da favola.

Ma andiamo con ordine! Che dire della strada che si snoda lungo distese a perdita d’occhio di campi di frumento, campi di ravizzone e poi vigneti, foreste non invadenti, pascoli con placide vacche intente a ruminare …a nord, a nord nella regione più estrema della Borgogna per avvicinarci sempre più alla zona dello Chablis.

Ci fermiamo a mangiare di fronte alla Cantina La Roche: discreto il ristorante. Il menù a base di bigné, zuppa di crostacei con asparagi e panna, letto di lattuga con pasta sfoglia al sesamo contenente una crema di patate e baccalà, biscotti tipo savoiardi e caffè finale. Peccato che il cameriere maldestro abbia rovesciato il mio bicchiere colpendo i pantaloni di Guglielmo senza peraltro sostituire il contenuto e senza provvedere a ripulire i calzoni!

Tutti in fila a ossequiare il corteo dei Confratelli vestiti con la divisa a visitare la Domaine La Roche di Chablis, una delle più prestigiose cantine della zona. Assaggio di quattro tipi di vini dal più giovane a € 15,50 a quello più maturo e straordinariamente più profumato “gusto vellutato con sfumature di pietra focaia sparata da archibugio” (praticamente Chardonnay Reserve de Obedience).

La giornata di sabato si conclude con la visita allo Chateau de Pommard, il più grande vigneto privato della Borgogna, di proprietà, dal 2003, del costruttore immobiliare Giraud; la sua produzione vanta 20 ettari di vigneto di pinot noir e imbottiglia 80.000 bottiglie di Grand Vin Chateau de Pommard. Il nostro arrivo è in coincidenza di una festa di matrimonio. L’occasione è di vedere le ospiti, la sposa e la festa che le circonda. In verità il castello dà subito una sensazione di storia: echi lontani di oziosi pomeriggi immersi nel verde; lontano la dimora nel suo appariscente candore; molto elegante presenta degli ambienti perfettamente conservati molto signorili; di notevole fattura le insegne finemente elaborate e le cucine poste al pianterreno.

Domenica 18 maggio 2014. Ultimo giorno con rientro, dedicato alla visita dell’Abbazia di Cluny: nel sud della Francia è sorta la famosa abbazia gestita dai monaci cistercensi che, seguendo le indicazioni di San Bernardo, hanno dato vita ad una delle congregazioni religiose se non addirittura la prima durante il periodo di massimo sviluppo dell’ordine, più importanti dell’alto Medio Evo, tanto da dettare regole religiose e indicazioni di vita all’intera chiesa cattolica. Un esempio fra tutti l’istituzione della festa del 2 novembre che dal 1030 viene festeggiata nel mondo cattolico a ricordo del culto dei defunti. (In brevi parole per assicurarsi la vita eterna le persone facevano una donazione alla comunità dei frati e in cambio quest’ultimi avrebbero pregato per sempre ricordandosi la generosità del donatore.)

Ecco giustificata l’opulenza, la grandiosità e la magnificenza dell’abbazia che arrivò ad ospitare fino a mille persone al giorno.

Perciò importante è stata la custodia del granaio, magnifica testimonianza di immobile adibito a deposito del frumento, dove quotidianamente vigilavano dei monaci contro predatori, ladri, ecc. Impressionante il tetto, un telaio di legno a forma di carena di nave molto alto.

Purtroppo dopo la Rivoluzione francese il convento è stato confiscato dallo Stato e successivamente venduto a privati che hanno depredato e lasciato andare in rovina buona parte del complesso. Incredibili le vestigia recuperate in una saletta dell’abbazia: ricostruite, sono state predisposte delle statue in pietra arenaria di una bellezza mistica e misteriosa. Tutto fa riflettere sulla vita sempre uguale vissuta dai monaci: otto ore di preghiera, otto ore di lavoro e otto ore dedicate al cibo e al sonno.

A proposito di cibo il paese di Cluny offre una boulangerie-patisserie preziosa nella quale viene comprato il pane per il pic-nic del rientro.

Il Confratello Agostino fa il grande rifiuto – come il papa Celestino! Si rifiuta di tagliare ed affettare la soppressa ma non si lesina il pane delizioso, fresco, fragrante, invitante. Mister “Oro”, come da un sortilegio recupera una preziosa bottiglia che offre ai convitati. Nel cielo imperversa il bel tempo.

Il rientro prevede una tappa a Courmayeur, ancora circondata da cime innevate. Lungo l’autostrada italiana incrociamo interi quartiere contraddistinti da capannoni, periferie desolate, zone poco curate…il ricordo va al paesaggio della Borgogna, quasi incontaminato, che abbiamo visitato ed è già nostalgia.

Simpaticamente, alla fine del viaggio, prendono il microfono i vari passeggeri: chi per ringraziare, chi per commentare, chi per ricordare. Sull’onda del successo vengono suggerite alcune iniziative: creazione di un sito della Confraternita, il gemellaggio con altre Confraternite, la ridefinizione del nuovo simbolo di “potere” per il Gran Maestro, magari copiandolo dalla Confraternita di Clos de Vougeot (un tralcio di vite nodoso), e poi viaggi nel pur ricco mondo vitivinicolo italiano: una proposta riguarda l’organizzazione di una serata a tema nella prestigiosa zona dell’Amarone e l’organizzazione di una visita negli Istituti di Laimburg (BZ) e di San Michele all’Adige (TN).

Questo viaggio è un anello della lunga storia della Confraternita: bellissima esperienza, riuscita grazie non solo all’ottima organizzazione, ma per il naturale affiatamento creatosi fra i soci e simpatizzanti. Senza dubbio hanno giovato le radiose giornate di maggio, ed il vento ed i vini.

Con il prezioso contributo del Touring Club – Francia e la consultazione di Google per le notizie storico-geografiche.

F.B.[/vc_column_text][/vc_accordion_tab][vc_accordion_tab icon=”mk-li-notepad” title=”Programma di viaggio”][vc_column_text disable_pattern=”false”]

Giovedì 15 Maggio

  • 06:00                     Partenza in Pullman da Montebelluna (Duomo)
  • 16:30 – 18:00        Visita Domain Luquet (Fuissè)
  • 19:00                    Arrivo a Beaune. Sistemazione all’Ibis Styles Beaune Centre Beaune
  • 20:00                    Cena a Beaune

Venerdì 16 Maggio

  • 07:00 – 08:15        Colazione in hotel
  • 08:15 – 09:00        Transfer Beaune – Chateau Clos De Vougeot
  • 09:15 – 10:30        Chateau du Clos Du Vougeot: visita guidata al castello e incontro con Confrérie des Chevaliers du Tastevin
  • 10:30 – 10:45        Transfer Clos du Vougeot – Vosne Romanèè
  • 11:45 – 11:30        Visita al borgo e ai vigneti di Domaine de la Romanee Conti
  • 11:30 – 11:45        Transfer Vosne Romanèè – Aloxe Corton
  • 11:45 – 14:30        Aloxe Corton: visita alla collina e al borgo. Visita cantina Domaine Comte Senard e pranzo in cantina
  • 14:30 – 14:45        Transfer Aloxe Corton – Beaune
  • 15:30 – 18:30        Visita guidata città e Hospice de Dieu
  • 20:00                    Cena (ristorante a Chambolle Musigny-Côte de Nuits)

Sabato 17 Maggio

  • 7:00  –  8:15          Colazione in hotel
  • 8:30 – 10:00          Transfer Beaune – Auxerre
  • 10:00 – 11:30        Visita libera citta’ di Auxerre
  • 11:30 – 12:00        Transfer Auxerre – Chablis
  • 12:30 – 14:00        Pranzo a Chablis
  • 14:00 – 15:30        Visita cantina e vigneti Domaine Laroche
  • 15:30 – 17:00        Transfer Chablis – Beaune
  • 17:00 – 18:30        Visita Chateau de Pommard   (Pommard)
  • 20:00 –22:30        Cena a Beaune

Domenica 18 Maggio

  • 07:00 – 08:00       Colazione in hotel
  • 08:00 – 09:00       Transfer Beaune – Cluny
  • 09:00 – 12:00       Visita Abbazia e città di Cluny e pranzo libero
  • 12:00 – 22:00        Viaggio di ritorno a Montebelluna

Album fotografico

Le foto scattate durante il viaggio compaiono qui.

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Organismi e cariche

Dal 1988 la Confraternita Vini Asolo Montello sviluppa e promuove le tradizioni dei prodotti vitivinicoli delle nostre terre.

I Confratelli

La Confraternita Vini Asolo Montello conta tra i propri Confratelli decine e decine di esimi rappresentanti della cultura vitivinicola del territorio dell’Asolo Montello.

L'organigramma

Nel rispetto degli obiettivi espressi con lo Statuto originale del 1988, la Confraternita Vini Asolo Montello è guidata da organismi e cariche interne.

Lo Statuto

Lo Statuto è il documento costitutivo dell’Associazione e sancisce i diritti e i doveri dei Confratelli, oltre alle modalità di rappresentanza e di amministrazione.

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