L’Assemblea annuale 2023, svoltasi sabato 11 novembre nella Sala Consiliare di Asolo, ha intronizzato cinque nuovi Confratelli:
Mario Dal Bello – Pietro Bernardi – Alessandra Gardin – Luigino Ceccato – Mauro Migliorini
Il Gran Maestro Franco Dalla Rosa, alla fine del suo resoconto annuale, ha analizzato l’annata 2023, che ha visto un calo di produzione (43.9 milioni di hl a livello nazionale) dovuto principalmente alla condizione climatica. La Francia è passata di nuovo in vantaggio sull’Italia per produzione e stanno emergendo Cina e India, con vini a prezzi concorrenziali e anche, nel complesso, buoni. Per questo bisogna puntare su un forte aspetto emozionale: noi abbiamo una bellezza e una storia unica, solo questo ci permetterà di competere”.
Il nostro Gran Maestro ha parlato anche di Palestina e Israele, due paesi tristemente attuali per le cronache di guerra, ma che fanno parte della storia del vino, sono territori dove la viticoltura in epoca antica rappresentava un’ enorme risorsa e l’area dell’antica Mesopotamia è considerata una delle culle della cultura del vino. “Nelle tombe dei faraoni sono stati ritrovati degli “orci” pieni di vino, che servivano per impedire l’acidificazione. L’argilla con i quali erano prodotti era di fattura palestinese. La bibbia ci dice che le origini della viticoltura in zona sono datate a tremila anni prima di Cristo e sempre nella Bibbia troviamo alcune regole per la potatura, e la parola vino compare decine e decine di volte. Al contempo Israele si trovava tra Mesopotamia ed Egitto, una strada percorsa dai mercanti di vino che hanno senza dubbio contribuito alla diffusione della coltura viticola ed alle pratiche di vinificazione. Il commercio di vino era molto diffuso fra gli ebrei, commercianti chiamati anche tagir (mercanti di vino).Israele nasce dalla terra di Canaan, una delle più antiche regioni vinicole detta anche” terra promessa”. Sotto Abramo fu colonizzata intorno al 2000 -1900 a.C. e poi sotto Mosè intorno al 1300-1200 a.C., si narra che nella terra promessa siamo stati trovati dei grappoli di uva enormi (da qui “promessa”) e da raffigurazioni rinvenute si narra servissero due persone per portare un grappolo d’uva! In Palestina esistono effettivamente delle viti di uva da tavola che hanno dei grappoli lunghi anche 1 metro. Per gli ebrei il vino rappresentava non solo una bevanda ma anche un elemento necessario alle celebrazioni religiose e un medicamento. Alcuni re ebrei diedero nome a bottiglie sovradimensionate come Salomone, Geroboam e Roboam . Il re babilonese Nabuccodonosor conquistò Gerusalemme nel 586 a.C…. proprio a lui viene attribuita la massima dimensione della bottiglia!